L’avevamo preparato in una settimana di tempo il container che avrebbe dovuto trasportare le nostre masserizie da Asmara a Istanbul. Era stata una fatica immane selezionare e impacchettare i pezzi da far recapitare in Turchia. Ricordo lo stress di quei giorni: impacchettavo e impacchettavo mentre Shukor piccola raccoglieva bruchi in giardino e la gente entrava e usciva di casa per acquistare i mobili o gli elettrodomestici che non intendevamo portarci dietro.
E ora eccoli qua, i cento scatoloni arrivati ieri mattina alle 9 sotto casa mia a Istanbul. Hanno impiegato più di quattro mesi sballottati da Asmara a Roma e da Roma in Turchia su due divere navi. Eccoli qua ad occuparmi due camere e uno studio e ad aspettare che io mi decida ad aprirli.
Caspita! Questo sì che è un lungo trasloco. Non riesco neanche a immaginare quanto lavoro!
Ho già le mani screpolate dai lavaggi!
Da 1 a 10 ti invidio, diciamo, -7! 🙂
Infatti! Bello arrivare in un posto nuovo, ma tirarsi dietro tutta quella roba!!!! Quando farò il prossimo trasferimento cercherò di viaggiare leggera!!!!
buon lavoro non ti invido per nulla!!!! 😉
Ma sono proprio 100???
Sono un’infinità!!!!!
Tanta pazienza e uno scatolone al giorno…
Coraggio!
io e il Capitano stiamo pensando di cambiare casa, ma un altro trasloco non ci alletta affatto!
L’arrivo del container è un momento bello e terribile allo stesso tempo… ricordo i miei figli che aprivano gli scatoloni in sequenza alla ricerca dei loro giochi mentre io cercavo di trovare un ordine in quel gioioso caos!
Comunque, in bocca al lupo!
Brava, hai colto nel segno! Anche le mie hanno fatto così! Io che cerco di mettere in ordine e loro smontano gli scatoloni alla ricerca di un preciso giocattolo che non si trova, e naturalmente tutto giace sul pavimento!
Non ti invidio! Dai prendititela con calma. Stavo per scrivere intanto è inverno e fuori fa freddo….certo, qui in Svizzera..sigh
coraggio! Un po’ alla volta…..vuoi mettere il piacere di “ricostruire” la casa esattamente come la vuoi? Buon lavoro! 🙂
trasloco gioie e dolori……la bellezza di avere la tua mobilia sistemata in maniera diversa. sembra tutto nuovo ma conservi il fascino dei ricordi
Sì, questo è vero, non ci avevo pensato! Metterò delle foto nei prossimi giorni, anzi no ti farò fare un giro della casa con skype!
Finalmente ti sono arrivati !!!!! E adesso fai l’albero di Natale ?? Ehehehehe.
Bacioni e buon lavoro.
E’ una cosa che mi e’ sempre piaciuta riaprire gli scatoloni e riscoprire cose che avevo un po’ dimenticato.
A presto.
Gli scatoloni di natale li ho subito riconosciuti appena me li hanno portati e li ho fatti sistemare su un armadio a muro: irraggiungibili, così non mi viene la tentazioen di guardarci dentro!
Per un pò avrai il tuo bel daffare!!!! Coraggio!
Mamma mia, 100 scatoloni!
Che viaggio! Certo hai molto lavoro da fare adesso, ma fai un pó alla volta e in base alle prioritá. Immagino che le scatole siano identificate, quindi incomincia da ció che é piú urgente. Coraggio!
Sai che io dopo un anno ancora trovo piccole ose impacchettate in giro! Comunque e` bellissimo riavere le proprie cose!
Volevo ringraziarti perche` il tuo blogroll e` fantastico, hai raccolto bellissimi contatti di italiani all’estero con vite ed esperienze diverse…..ci ho fatto un giro ed ho trovato un sacco di esperienze interessanti!
francesca
🙂
ce n’e’ voluto di tempo, ma l’importante che alla fine sia arrivato tutto! ora forza e coraggio 🙂
buon lavoro!
io suggerirei di aprirli un giorno che anche il marito e’ in casa…. giusto per rompere il ghiaccio….almeno per le prime scatole affiorano un sacco di ricordi che e’ bello e giusto condividere anziche’ fronteggiare eroicamente da soli 😉
Pian pianino vedrai che ce la fai 🙂
ciao!
anche noi qui in mezzo agli scatoloni! anke se il trasloco sarà di appena 800 metri !!
buon anno in terribile ritardo!!
Tu non immagini attraverso quali link incrociati io sia arrivata qui… certo che potevi anche dirmelo no?
Mica ti sarà venuta la puzza sotto il naso adesso che sei entrata nell’avventura Phd??? Non è che un’oscura NON-vicaria delle Valli di Bergamo ormai è al disotto delle tue mire???
In ogni caso, in bocca al lupo con i 100 scatoloni, io ci ho messo una mattina a disfare l’albero perciò non so proprio come tu possa fare!!!
Ma come? Tu sei stata una delle poche persone a visitare il blog quando ero ad Asmara e pochi ne avevano l’accesso? O ti riferisci al PhD quando dici che avrei potuto avvisarti? Ad ogni modo sono qui con i miei 30 scatoloni ancora da sistemare. I più difficii da collocare perché… non ho più spazio in casa!
Mi ha fatto piacere leggere la tua firma, valedisovere!
100? Gulp. Lavorone!!
Buon…divertimento 🙂
Ora sono 30!
Solo 30? Bene sei a buon punto allora!!
Mi chiedevo a che punto fossi. 30! Sono ancora un bel numero! Ma ormai vedi la fine.
Merhabalar!
sono finita sul tuo sito rimbalzando tra i link di altre expat. non so se seguirò il tuo blog, potrei essere presa da malinconia eccessiva! ho abitato a Istanbul (Cihangir) quattro anni fa, per un po’ di mesi. sono stati mesi che, crucialmente, mi hanno cambiato la vita. porcapaletta. il tuo blog ha aperto una marata di ricordi, mi è accelerato il battito – anche perché sono sul divano viennese con M. e la prima volta, M, l’ho incontrato proprio lì. punto d’incontro, il Galatasaray Lisesi. Aiutooo!
Hehehehehe! Io invece il tuo blog lo seguirò sicuramente! Che bello, sei a Vienna! Mi mancava tra le mie letture! Anzi, lo metto nel blogroll.
Quindi fammi capire: marito turco conosciuto a Galatasaray e sei rimasta a Istanbul per un po’ di mesi. Addirittura a Cihangir, dove sono io! Le combinazioni!
ehilà 🙂
ehm, no, non proprio. compagno viennese, conosciuto a Galatasaray mentre faceva una pausa nel suo viaggio verso l’India. amici a Istanbul, innamorati in Nepal, conviventi prima a Milano e ora a Vienna.
io a Cihangir ero vicino alla moschea di Firuzaga 🙂 ci ho abitato per otto mesi, avevo dietro casa le scale che danno su Istanbul Modern e il Bosforo, scalinata dove ho mangiato chili e chili di ciliegie comprate dagli omini dei carretti.
appunto.
che poi mi commuovo.
Vienna bella, ma sciapina rispetto a Bisanzio.
ciao cara….almeno a te sono arrivati intatti….a noi tutto bagnato puzzolente con materassi marci hanno preso tanta ma tanta acqua……..tutto da buttare!!!!
@ Natalia: è la cosiddetta “Moschea verde”? Se è quella io sto un po’ più sopra, vicino all’ospedale tedesco.
Sì, esatto, proprio quella, col çay bahçesi sotto il minareto 🙂
Adoro Istanbul ma ci sono stata solo per qualche vacanza…
Certo viverci è diverso.. Penso all’Istanbul di Pamuk.. ma mi rendo conto che quella sia una visione un po’ troppo nostalgica/romantica della città.
Eppure ho la sensazione che un po’ di quel carattere l’abbia conservato