Proiettati in poche ore dal continente africano a quello euroasiatico, siamo arrivati ieri pomeriggio a Istanbul alle 16.10. Con le nostre otto valigie, con i nostri quattro piumini. All’esterno temperatura superiore ai 30°C.
Dal pulmino che insieme ai bagagli ci ha portati all’hotel Silviya, a Beyoglu, Istanbul è apparsa ai nostri occhi come una splendida metropoli. Il mar di Marmara con le sue imbarcazioni, i grattacieli, il traffico cittadino, gli innumerevoli negozi e alberghi ci hanno fatto immergere in una nuova realtà che, se può sorprendere il viaggiatore italiano, ha un impatto indescrivibile su quello che viene dall’Eritrea.
Che dire della possibilità di inviare SMS in Italia, di parlare via Skype con i nonni, di avere un connessione Internet superveloce? Come considerare poi il poter acquistare cibo pronto a ogni angolo di strada? Prendere tram, metropolitane, taksi e spostarsi da un lato all’altro della città senza porsi problemi? Fare shopping, iscriversi a corsi di lingua, andare a teatro, al cinema, a vedere una mostra, o più semplicemente passeggiare per la Istiklal gustando un gelato?
Sto cercando di abituarmi gradualmente a tutto questo, ma l’adrenalina sale, sale, sale a livelli sempre più alti…
Con calma dai …… assapora le cose poco per volta, ne avrai di tempo. Bacioni zia
io te lo avevo detto Instambul ti offre di tutto e di più…..molto più che qui e poi puoi trovare un sacco di prodotti italiani che qui non ci sono…
avanti tutta!!
@Alle: è vero Alle, ci sono tantissimi prodotti italiani e comunque c’è talmente tanta scelta che forse non sentirò neanche il bisogno dei cibi italiani! Chissà…
sicuramente… 😉
Ti ho scoperto ora tramite un tuo commento a “CONGEDO PARENTALE” e mi sa che ti leggerò spesso…i racconti della vostra vita ad Asmara mi hanno incantato!!!…l’epoca coloniale mi ha sempre attratto ed ho letto molto sull’Eritrea.
Poi ho scoperto che sei stata diversi anni proprio nella mia provincia (BG) !!!
In bocca al lupo a tutti voi per questa nuova avventura ad Istanbul
Erika
@ Erika: una bergamasca! Bene! Io non sono di Bergamo ma l’ho considerata per molti anni come se fosse la mia città.
Allora come va?
ti consiglio i fichi secchi turchi pare siano buonissimi, non perderti ristoranti vietnamiti che sono buonissimi….
ciao!!
Alle, li ho assaggiati ieri, non quelli secchi, quelli freschi per il momento: erano buonissimi!!!!
e poi Istanbul e’ bellissima! no? dove abiterete?
quante domande ti farei!! sono sempre molto indiscreta 😀
No, ci mancherebbe Squa, non sei indiscreta. Non sappiamo ancora dove abiteremo, per il momento siamo in albergo a Cihangir, ci sembra una bella zona, per cui tendiamo a rimanere qui. Abbiamo fissato un appuntamento per lunedì con l’agenzia immobiliare e sicuramente vedremo alcuni appartamenti. Speriamo di trovare presto casa perché per una famiglia la vita in albergo non è molto comoda…
Ho scoperto da alcuni giorni il tuo blog e lo trovo stupendo. Anche a me piacerebbe insegnare all’estero, ma non ho la certificazione per la lingua, 5 anni fa mi sono accorta il giorno dopo la scadenza dei termini per fare la domanda! rosico un po’ e aspetto che si decidano a ribandire l’accertamento per la lingua.
Auguri per questa nuova avventura. Decisamente la Turchia è Europea e dall’Africa è un bel salto.
Il concorso per l’accertamento linguistico dovrebbe essere bandito fra pochi mesi. Magari ci incontreremo a Roma durante lo svolgimento delle prove, chissà!
Comperati una scatola di turkish delight e poi fammi sapere…
ciao raffaella.Concordo sul cibo, i fichi secchi e la passeggiata sull’Istiklal..ma c’è acora un mondo da scoprirea Istanbul!!!Io ci vivo da circa un anno e credo di conoscere solo appena il 10% di questa città.Benevenuta, nuova compagna di viaggio!
ok, ora vado a dormire e domani continuo… lo sto dicendo da 6 post ma non riesco proprio a smettere di leggerti…
🙂