Ci pensavo poco fa, appena rientrata a Istanbul. Nel percorso dall’aeroporto a casa, seduta sul taksi che stentava a farsi largo tra le auto mentre la pioggia scendeva copiosa e incessante. Ne è valsa la pena. Di andare a Roma, intendo. Non tanto per sostenere un concorso che è stato vissuto con ansia, stanchezza, stress, amarezza e attesa. Quanto per incontrare nuovamente gli amici di Asmara. Abbronzati, affettuosi, sorridenti.
E’ stato bello vederli arrivare uno dopo l’altro sul piazzale dell’Ergife, riabbracciarli e riprendere il discorso là dove era stato interrotto. Chi da Buenos Aires, chi da Parigi, chi da New York, chi da Addis Abeba, chi ancora da Asmara. Ma dove eravamo rimasti? Come stai? Come ti trovi lì? I bambini? Il marito? La moglie? La fidanzata? Quando vieni a trovarci?
Tra ricordi, risate e progetti futuri sono trascorse le nostre tante ore di attesa in questo megaconcorso per la destinazione all’estero degli insegnanti.
Che bello, tornare in Italia e re-incontrarsi con vecchi amici… e’ un piacere da non sottovalutare. 🙂
un concorso o un esame non hanno la stessa faccia se si rincontrano vecchie conoscenze molto simpatiche 🙂
In effetti le amicizie da expat hanno una profondità e una forza che in patria si riuscirebbe a raggiungere solo dopo anni di frequentazione. Forse essendo tutti lontani dai nostri affetti ci stringiamo intorno ai nostri amici, costruendo relazioni meravigliose che resistono anche alla lontananza.
Hai perfettamente ragione!
E’ sempre una bellissima emozione poter incontrare amici che non si vedevano tempo e che abitano lontani, specie poi se si condivide un destino così particolare come il tuo.
Sarà perchè il mio è un momento particolare di solitudine, sarà perchè l’amicizia per me ha un valore fortissimo, sarà … boo non lo so ma questo post mi ha commosso…………