Istanbul per me

28 Set
Beyoglu

Beyoglu

Sono stati in tanti fin dai miei primi giorni qui a Istanbul a chiedermi un’impressione su questa città. “Com’è là?”, “Come ti trovi?” “Cosa te ne sembra?”. Mi hanno detto.

Ho tardato a rispondere. Perché questa città è talmente multiforme che è difficile averne un’idea precisa da subito. Perché ero troppo assorbita dalla ricerca di una sistemazione in modo da dare alle Shukorine una parvenza di stabilità, di normalità. Perché non l’ho girata con gli occhi della turista, ma di chi deve rimanerci per sei anni.

Ad ogni modo, se devo parlare di impressioni, va detto che fin dal primo impatto mi è sembrata una metropoli affascinante. Estesa, multietnica, marittima, caotica, moderna e tradizionale nello stesso tempo. Istanbul è una città per viaggiatori. Credo che agli occhi di un italiano proveniente da un paese ma anche da una piccola città Istanbul possa sembrare troppo complessa. A me piace proprio per questo. I negozi sono sempre aperti, la gente mangia a qualunque ora, i locali sono affollati sia di giorno che di sera. E sono aperti sulla strada. Sì perché l’istanbuliota vive la strada, vive la città. Aborrisce gli spazi chiusi. Mette la sedia sui marciapiedi, davanti al suo negozio e chiacchiera sorseggiando il tè con gli amici; fa colazione, pranza o cena fuori. E soprattutto cammina. Le stradine qui a Beyoglu dove abitiamo noi, ma anche in tanti altri quartieri, sono strette e le salite si alternano alle discese, le scalinate alle vie lastricate.

Galata

Galata

E poi ci sono i gatti. Che sono gatti di tutti. Vivono anche loro per la strada. Hanno sempre dell’acqua ai lati dei portoni e del cibo in un cartoccio. Sonnecchiano sulle poltrone dei bar, sui sedili delle moto, sui cofani delle auto, davanti ai negozi. Istanbul li ama e li tratta con grande senso di civiltà.

Un gatto comodamente seduto davanti a un negozio

Un gatto comodamente seduto davanti a un negozio

Poi c’è la passeggiata serale. Dopo le sei le vie principali diventano fiumi di gente e piccoli palcoscenici per spettacoli di musica e danza.

Una danzatrice a Beyoglu

Una danzatrice a Beyoglu

E poi c’è abbondanza. Di cibo, cibo buono, come quello italiano. Di gente sorridente. Di tessuti pregiati, di oggetti d’artigianato finissimo, di mostre, di gallerie d’arte, di auto, di hotel, di scuole, di bar, di ristoranti, di negozi, di centri commerciali, di moschee, di battelli e di navi. Un’abbondanza che va oltre ogni immaginazione, soprattutto nei bazar. E ancora non ho visitato il Gran Bazar. Mi sono limitata al mercato di Eminonu ed è stato un tripudio di sapori, odori, colori.

E poi c’è il vento. Quella dolce brezza di mare che rende il cielo terso e ti accompagna per tutta la giornata.

E poi c’è il mare. Che non è l’infinito come l’ho visto in Italia, in Nigeria o in Eritrea. Ha una terra di fronte, ha un ponte illuminato, ha gente che lo attraversa ogni mattina per turismo, per commercio, per andare al lavoro passando da un continente a un altro.

Vista da Karakoy

Vista da Karakoy

14 Risposte to “Istanbul per me”

  1. ipensieridialle 28 settembre 2011 a 10:14 am #

    lo sai che l’haid escritta come altre persone che conosco e che ci sono state?
    mentre i turchi che conosco e che sono qui, dicono che é molto più europea di Casablanca e che si trova di tutto e di più ed é molto più tollerante…

  2. Simona 28 settembre 2011 a 2:26 PM #

    Che descrizione meravigliosa! E che voglia di partire, di vedere, vivere, respirare posti nuovi! Ho visitato Istanbul e mi e’ piaciuta tantissimo! Ti seguirò per riviverla attraverso i tuoi racconti.
    Pensa la coincidenza…il giorno dopo aver scoperto il tuo blog e averti scritto ho ricevuto una telefonata dal liceo di Asmara per un incarico… Ero in graduatoria per le supplenze, ma ora essendo passato di ruolo non ho potuto accettare. che peccato! Sarei partita immediatamente!
    Buona giornata e a presto!

    • destinazioneestero 28 settembre 2011 a 5:16 PM #

      Nooo, davvero???!!??? Ti hanno chiamato per una supplenza ad Asmara! Be’, dai partirai dopo aver fatto l’anno di prova come insegnante di ruolo, vedrai!
      A presto!

      • Simona 28 settembre 2011 a 10:20 PM #

        Incredibile…ma vero! La sera precedente mi faccio una full immersion su Asmara leggendo il tuo blog e il giorno dopo ricevo quella telefonata. Supplenza fino al 30 giugno per lettere alle scuole medie. Proverò l’accertamento linguistico, ma ho forti dubbi visto che il mio livello e’ molto basso! Si vedrà…

  3. valentina 28 settembre 2011 a 6:08 PM #

    ciao, mi fai un riassuntino di com’e’ che sei in giro con la famiglia, ora instanbul e prima eritrea e nigeria?grazie!

    • destinazioneestero 29 settembre 2011 a 9:37 am #

      Ciao Valentina, trovi qualcosa qui:

      Chi sono


      e qui

      La nomina

      Ad ogni modo sto seguendo mio marito che è insegnante di Italiano all’estero. In passato invece ho insegnato io nelle scuole all’estero.

  4. speranza 28 settembre 2011 a 6:45 PM #

    Sono stata in Turchia in pellegrinaggio circa dieci anni fa e mi è piaciuta tanto. Diversa dagli stereotipi che abbiamo. Istambul poi è enorme, se non sbaglio 12 milioni di persone.

  5. iTravelers 29 settembre 2011 a 7:18 PM #

    Bella la descrizione che hai fatto della città…ti fa davvero venire voglia di vederla e viverla come fai tu…

  6. Anonimo 29 settembre 2011 a 8:10 PM #

    Non descrivere troppo bene, fai venire voglia di venire…
    Ci sara’ la fila per la tua stanza degli ospiti.
    Giovedi’ partiremo x Montreal ma prima o poi ..un giretto a Istanbul….
    Bacioni a tutti
    Zia

    • destinazioneestero 29 settembre 2011 a 8:29 PM #

      Ciao zia, allora buon viaggio e salutami il cugino! Vi aspettiamo a Istanbul! Dì al cugino di venire anche lui a trovarci!

  7. Eireen 2 ottobre 2011 a 9:44 PM #

    Ciao, non sono mai stata in Turchia. Da come descrivi Istanbul, sembra essere una cittá molto affascinante, variegata, in grado di offrire tanto. Mi piace l’idea delle persone che vivono gli spazi aperti, la strada. Qua a Monaco di Baviera è tutto il contrario. I tedeschi per caritá amano la natura, l’aria aperta, e quindi cercano il contatto con esse, ma io vedo che vivono molto in casa. Ho notato che anche col sole non si vede nessuno che chiacchiera in strada, che fa gruppo, che occupa gli spazi pubblici per condividere. Ero abituata così in Italia e ancora mi sembra strano che qua si faccia diversamente.

  8. nht 3 ottobre 2011 a 9:52 am #

    Una delle mie migliori amiche è turca. Ad Istanbul sono stata due volte, con lei e la sua famiglia. Conosco i luoghi che citi, conosco l’ospitalità attenta e discreta dei turchi, la loro attenzione nei confronti di bambini (i miei figli…) e anziani (i miei genitori…), la loro cucina (!!!) e i loro mercati, dai quali difficilemtne si esce a mani vuote!
    E’ stato piacevole rivedere quei luoghi attraverso i tuoi occhi!
    Grazie per essere passata dal mio blog, tornerò a leggerti presto!

  9. Laura 9 ottobre 2011 a 5:50 PM #

    Che descrizione affascinante! Mi vien voglia di visitarla immediatamente, Istanbul!

  10. the siren 14 ottobre 2011 a 8:31 PM #

    Bellissima la città e la tua descrizione 🙂

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